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São Luis, 12 luglio (1982?) Carissimo Maurizio, la tua lettera mi ha recato immensa gioia: tutto è pronto e chiarito e il cammino dalla Chiesa che è in Mantova alla Chiesa dei poveri che è nel Maranhão è aperto. Già ti aspettiamo e preghiamo perché niente intralci la tua venuta e la tua collocazione a São Matèus. Sono anche contento per la lettera che dom Reinaldo ti ha scritto perché è prova verso di me di ascolto e fiducia: infatti, in una conversazione fatta insieme a Coroatà avevo cercato di spiegargli che la richiesta della tua collocazione a São Mateus non veniva dal desiderio di fare un feudo intradiocesano, ma dal desiderio evangelico di spartire, in una località base, l’amicizia, la riflessione pastorale e il servizio più ampio a tutta la diocesi. Oggi ho cominciato di fatto il mio lavoro nella CPT. Passando la giornata nella segreteria, luogo di incontro di molta gente; non sarà un compito semplice né facile: la Chiesa della “terra” è luogo di frontiera, di sofferenza, di dramma, di violenza inaudita, di calvario in attesa di Resurrezione. Prega con me il Signore perché mi dia la luce e la forza necessaria per testimoniare con la vita il Vangelo nella lotta per la causa dei contadini. Chiaro che ti starò vicino, anche se in misura minore di quella prevista, non solo per aiutarti nella fase di “addestramento” ma per mantenere in São Matèus quella comunità base, vissuta nella fraternità, nella preghiera, nella riflessione che permette a me, a te, alle suore di ripartire sempre con nuovo spirito e coraggio verso la “missione”, verso il popolo nella sequela di quella voce del Signore che insieme cercheremo di scoprire e di vivere in fedeltà. Concordo con te quanto a tutto il resto. Salutami tanto il vescovo di Mantova; so che non mi scrive ma so anche ed è la cosa più importante, che mi ha sempre degnato di attenzione, di ascolto, di fiducia e di stima; son contento che la tua partenza e quella di d. Magalini siano un “fatto” ecclesiale: si tratta per te di “missione”, non verso i pagani, ma verso il mondo oppresso; verso fratelli cristiani impoveriti da un sistema capitalista senza pietà, senza cuore. “Missione” dal centro alla periferia, ai margini, per fare il van- gelo della giustizia e della liberazione. Le suore, Aurora in particolare, hanno mugugnato abbastanza il mio nuovo lavoro sulla CPT che ci imporrà un certo allontanamento “fisico”: la nostra, là in casa non è un’equipe di lavoro; abbiamo imparato un po’ alla volta a volerci bene e i legami affettivi si sono fatti forti; sono fuori da São Matèus e già sento molta nostalgia di là. Ritornerò a São Matèus dopodomani per un incontro di giovani dal 16 al 18; verrò di nuovo a São Luis e sarò di nuovo a São Matèus dal 21 al 25 per l’importante incontro degli animatori di comunità. Stiamo aspettando verso la fine di agosto la visita di un gruppo di mantovani, assieme a d. Alberto Bonandi che si fermerà con noi una decina di giorni. São Matèus sta diventando la Mecca!!! Spero proprio che sia un pellegrinaggio di ascolto sui passi del Cristo povero e crocifisso nel suo corpo. Per i soldi raccolti a Castelnuovo parla direttamente con Francesco, il ragioniere della Curia, perché li mandi via l’ISTITUTO per le opere di religione; digli che sei d’accordo con noi e che stiamo aspettando la somma per averne bisogno. Termino qui inviandoti un fraterno e forte abbraccio! Un carissimo saluto a tua mamma, a Cristina e a Sergio! Claudio |