Giovedì 6 dicembre don Massimiliano ha proposto ai lettori di Ognissanti una riflessione sul tema "Maria discepola imitabile" e, tra le interessanti sollecitazioni suggerite, ha letto lo scritto di Santa Teresa di Lisieuz riportato  di seguito

 MARIA “E’ PIU’ MADRE CHE REGINA”

"Quanto avrei desiderato essere sacerdote per predicare sulla Santa Vergine!

Mi sarebbe bastata una sola volta per dire tutto ciò che penso a questo proposito.

Avrei prima fatto capire quanto poco in realtà si conosca, in realtà, la sua vita. Non bisognerebbe dire cose inverosimili che non si sanno; per esempio, che, piccolissima tre anni, la Santa Vergine è andata al Tempio per offrirsi a Dio con sentimenti ardenti d’amore assolutamente straordinari; mentre forse vi è andata semplicemente per obbedire ai suoi genitori.

E ancora perché dire, a proposito delle parole profetiche del vecchio Simeone, che la Santa Vergine a partire da quel momento ha avuto costantemente davanti agli occhi la passione di Gesù? <<Una spada di dolore trapasserà la tua anima>>, aveva detto il vecchio.

Non era dunque per il presente, lo vede bene, mia piccola Madre; era una predicazione generica per l’avvenire.

Perché una predica sulla Santa Vergine mi piaccia e mi faccia del bene, bisogna che veda la sua vita reale, non supposizioni sulla sua vita; e sono sicura che la sua vita reale doveva essere semplicissima.

La presentano inavvicinabile, bisognerebbe mostrarla imitabile, fare risaltare le sue virtù, dire che viveva di fede come noi, darne le prove con il Vangelo dove leggiamo: <<Non capirono ciò che diceva loro>>. E quest’altra non meno misteriosa: <<I suoi genitori erano ammirati di ciò che si diceva di lui>>. 

Quest’ammirazione suppone un certo stupore, non trova, mia piccola Madre? Sappiamo bene che la Santa Vergine è la Regina del Cielo e della terra, ma è più Madre che Regina, e non bisogna dire, a causa delle sue prerogative, che eclissa la gloria di tutti i Santi, come il sole al suo sorgere fa scomparire le stelle.

Dio mio! Che cosa strana! Una Madre che fa scomparire la gloria dei suoi figli! Io penso tutto il contrario, credo che ella aumenterà di molto lo splendore degli eletti.

E’ bene parlare delle sue prerogative, ma non bisogna dire soltanto questo, e se, in una predica, si è obbligati dall’inizio alla fine, a esclamare e a fare Ah! ah! se ne ha abbastanza!

Chi sa se qualche anima non arriverebbe fino a sentire una certa distanza da una creatura tanto superiore, e non si direbbe: <<Se è così, tanto vale andare a brillare come si potrà in un angolino!>>.

Ciò che la Santa Vergine ha in più rispetto a noi, è che non poteva peccare, che era esente dalla macchia originale, ma d’altra parte ha avuto meno fortuna di noi, perché non ha avuto una Santa Vergine da amare; ed è una tale dolcezza in più per noi, e una tale dolcezza in meno per lei! Comunque ho detto nel mio Cantico: <<Perché ti amo, o Maria!>> tutto ciò che predicherei su di lei. "

(S. Teresa di Gesù Bambino, Ultimi colloqui, 21 agosto 1897)

 

La Santa Vergine non manca mai di proteggermi appena la invoco.
Se mi sopravviene una preoccupazione, subito mi volgo a Lei e sempre, come la più tenera delle madri, Ella si cura dei miei interessi.
Ho un bell’impegnarmi nel meditare i Misteri del Rosario e non sempre arrivo a fissare il mio spirito, ma Ella vede la mia buona volontà, e se ne contenta.
(S.Teresa di Lisieux da “Storia di un’anima”)