COMUNITA’ PARROCCHIALE OGNISSANTI/SAN BARNABA

(presenti circa 20 persone)

 RESOCONTO PRIMO GRUPPO: LA FORMAZIONE (MARINA)

Sono state fatte le seguenti osservazioni:

Liturgia:

in una cultura povera di segni occorre aiutare le persone a cogliere il significato profondo dei segni liturgici. Sarebbe utile una catechesi dei segni cercando di trovare un momento adatto che non sia la celebrazione stessa. Scegliere un segno nel corso dell’anno o in base al periodo liturgico e cercare di valorizzarlo in modo continuativo  così che l’assemblea possa avere  più dimestichezza con i gesti della celebrazione. Utilizzare anche delle immagini così da usare tutti i sensi.

Cercare di allargare la partecipare ai servizi liturgici perché solo così si aiutano le persone a sviluppare un senso di appartenenza alla comunità, dimensione importante che dà senso al servizio stesso.

Formazione:

Favore la partecipazione degli adulti alla catechesi parallela perché l’iniziazione cristiana ha senso solo in un contesto familiare di fede.

Riscoprire il dono del Battesimo che tutti abbiamo ricevuto: anniversari dei battesimi.

Lectio Divina: forse un titolo meno altisonante potrebbe attirare maggiormente.

Allargare la partecipazione ai vari gruppi di catechesi , liturgia, carità.

Giovani:

coinvolgere maggiormente i giovani in attività diverse anche a solo scopo ricreativo ma che invitino i ragazzi a frequentare la parrocchia.

Ci si chiede se è opportuno far rivivere l’oratorio…

Ogni gruppo dovrebbe far conoscere maggiormente le proprie attività: questo favorirebbe il senso di comunità e potrebbe essere l’occasione per una collaborazione fra gruppi.

 

RESOCONTO SECONDO GRUPPO: PROSSIMITA' E COMUNICAZIONE (DAVIDE)

la prossimità:

L'attività dei MSCE è andata nel tempo affievolendosi: dei cinque ministri disponibili solo uno ha una persona fissa a cui portare la comunione. C'è da chiedersi come mai, in una parrocchia che vede un progressivo invecchiamento della popolazione sul suo territorio, per questo tipo di servizio si sia ridotta così drasticamente la richiesta.

La benedizione delle case/famiglie è un'iniziativa pastorale che -storicamente- ha permesso di avvicinarsi ed avvicinare famiglie, talvolta lontane, più spesso in condizione di fragilità (salute, economiche, sociali, ...): il CP dovrebbe interrogarsi sui modi e sulle forme per rilanciare questa occasione pastorale.

Nei condomini, in cui spesso sono presenti anche diverse coppie di anziani, potrebbero essere luoghi preziosi per avvicinare persone: occorre pensare alle modalità e agli strumenti... (gruppi condominio, gruppi di via, ...) ; Sperimentare qualche iniziativa di preghiera nelle case o in alcuni spazi (giardini valentini, condomini, ...)

Valorizzare i giovani presenti affidando loro qualche forma di servizio nell'animazione e nella prossimità anche attraverso l'organizzazione di qualche attività ludico-ricreativa (tombolate per anziani, ...) che richiamino le persone ad uscire di casa per abitare gli spazi della parrocchia...

Curare l'accoglienza delle persone che vengono alla celebrazione della domenica (anche con un gruppo di laici che si preoccupa di distribuire il foglietto, trovare un posto per le persone anziane, ...)

Rendere più fruibili gli ambienti parrocchiali, aprendoli maggiormente nei giorni e negli orari in cui le persone, libere dagli impegni del lavoro e della scuola, possono utilizzarli.

La comunicazione:

valorizzare il foglietto della domenica: renderlo anche uno strumento per la preghiera nella settimana in famiglia o nei gruppi e di informazione e collegamento

valutare la riproposizione di un giornalino della comunità

sul sito, che va promosso e valorizzato, si chiede che quando si ritrovano i gruppi (specialmente il CP) sia pubblicato un breve resoconto degli argomenti trattati: abbiamo lavorato su questo tema, ci sono queste iniziative, ...

 

RESOCONTO TERZO GRUPPO: LE RELAZIONI (ELENA)

 Vorremmo che la parrocchia fosse un luogo in primis di incontri (col sacerdote e con altre persone significative e di riferimento) e ci conseguenza un luogo che possa offrire RELAZIONI e quello che CONCRETAMENTE significa essere credenti.

Rispetto al mondo del catechismo è emerso che sarebbe importante evitare le riunioni frontali per i genitori, piuttosto coinvolgerli con attività concrete. Inoltre, se si volesse far partire un gruppo famiglie, bisognerebbe partire da persone che hanno qualcosa in comune, per esempio figli della stessa età, quindi i genitori di una classe di catechismo potrebbe essere il bacino giusto per tentare un nuovo gruppo.

Come modalità si è ribadita l'importanza di continuare a lavorare, incontrarsi e confrontarsi in piccoli gruppi perchè sono la dimensione giusta per favorire le relazioni, anche di chi fa fatica ad aprirsi agli altri.

Nelle persone che hanno vissuto i tempi di mons Rosa è ancora forte il ricordo di una Parrocchia che era una seconda casa, luogo anche di aggregazione, riferimento sempre aperto e accogliente, spazio di amicizia e di preghiera comunitaria.

Nelle persone che sono arrivate invece da altre esperienze, è stata la messa ad attrarle. Sottolineano che sarebbe importante darsi del “tu”, come segno - seppur esteriore - di fraternità e di uguaglianza.

Un sentimento condiviso tra tutti è quello che riteniamo importante che non si abbia paura a CHIEDERE agli altri di esserci, di buttarsi, di servire concretamente la comunità perchè è meglio che ci si senta dire qualche "no" piuttosto che qualcuno si senta escluso o allontanato dalla Comunità.