Nella seconda domenica di Pasqua, della Misericordia, cogliamo un aspetto molto diffuso nell’esperienza di fede, presente nei personaggi pasquali del Vangelo e in particolare nella figura di San Tommaso: il dubbio.
Quanti dubbi di fede abitano anche nel nostro cuore, soprattutto sulla resurrezione!
Il ‘dubbio’ è un tarlo che sfocia in punto interrogativo, semina domande, mette in discussione, cancella il “Si” e il “No” in “Mah” e “Chissà”. Il Tommaso del Vangelo vuol vedere e toccare per togliere il dubbio su Gesù risorto. Non si fida della testimonianza degli amici (e questo è grave). Penso sia condivisibile il bisogno di Tommaso di non essere ingannato, dopo tanto dolore provato di fronte alla croce, nel bisogno di vedere con i suoi occhi e di toccare con la sua mano le tracce inequivocabili di quel passaggio doloroso che ha sconcertato e prostrato lui e gli altri apostoli. Indubbiamente il dubbio è anche cosa buona, non in se stessa (nessuno può essere felice senza qualche certezza), ma in quanto opportunità di crescita.
Porsi delle domande, avere dei dubbi stimola l’interesse, la ricerca e la conoscenza della verità. Il pericolo del dubbio diventa quando una persona sceglie di coltivarlo in forma metodica, cioè dubitare sempre, per principio, rimandando continuamente la scelta della verità. Anche noi possiamo oggi vestire i panni di Tommaso che, ormai libero da ogni dubbio, si abbandona fiducioso all’amore, che esprime in modo semplice ed efficace la sua fede ritrovata in Gesù: «il mio Signore e il mio Dio». Davvero, quando questo cammino è sincero, non solo fa emergere la verità, ma apre a una contemplazione gioiosa e arricchente.
Come viviamo il dubbio? Come cerchiamo di risolverlo? Chiediamo aiuto o facciamo da soli?
Don Riccardo e don Massimiliano
Ricordiamo che domani è possibile seguire alle 10.30 la Messa in streaming della nostra parrocchia, su Youtube OgnissantiSanBarnaba. Su questo sito sono indicate anche proposte di fede per la famiglia e per i ragazzi.