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A un certo punto della sua vicenda, Abramo si trovò ad attraversare un momento pesantemente amaro. Erano ormai passati ben venticinque anni dalla sua uscita dalla Caldea e continuava ancora ad essere un nomade senza discendenza. Nel profondo buio della sfiducia Abramo ha bisogno di una luce. Proprio mentre la fede sembra perdere il suo splendore e sprofondare nella totale oscurità, il dono di Dio non tarda a venire: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» (Gen 15,5).

Succede così anche agli apostoli quando Gesù sale al cielo; sono impauriti e titubanti: «mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. Essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava» (Atti 1,9-10). L’invito di questa domenica è ad alzare lo sguardo in alto verso il cielo. Dio ha creato l’uomo e la donna capaci di alzare il capo e scrutare l’infinito del cielo. Gli animali guardano solo a terra perché la lor testa guarda in basso.

Dobbiamo saperci liberare da ciò che fa abbassare il capo ed essere ‘come gli animali che periscono’ (Sal 49): noia, tristezza, pigrizia, paura, ansia… In cielo invece è leggerezza, idealità, sogno, utopia, speranza. Le stelle sono metafora dei desideri. L’uomo è un essere che desidera, che ha bisogno di idealità. E’ illusione? Solo dal cielo può scendere ciò per cui siamo fatti e ciò che riempie il cuore. Certo, dobbiamo anche preservare la vita terrena , tenendo i piedi ben fissati a terra, per non inciampare e cadere. Esattamente come i due uomini in vesti bianche dissero ai discepoli: «Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù assunto in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo». “Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo e non vi ritornano senza irrigare e far germogliare la terra, così ogni mia parola non ritornerà a me senza operare quanto desidero”.

E’ dall’alto, dal cielo, dal regno della luce infinita … che arriva ciò che riesce a liberare la nostra vita dai suoi condizionamenti e dalle sue pesantezze. Gesù con l’Ascensione ha ricollegato la terra al cielo, per cui andata e ritorno è facilitato.  Riusciamo a ritagliare qualche momento di contemplazione?                   

Don Riccardo e don Massimiliano


AVVISI

- Messe feriali: 18.30 Ognissanti (lun-merc-ven) e San Barnaba (mt-gv-sab ) 

- Messe festive 9.00- 11.00–20.00 S. Barnaba; 9.30 Ognissanti (in cortile), ripresa anche i streaming (in caso di pioggia in chiesa).    

- Preghiera in casa  (suggerimenti sui siti Diocesi e Parrocchia) 
PARROCCHIA) 
- Confessioni: Sabato 15.00–18.00: Chiostro S. B.

- Raccolta Caritas: zucchero 1 kg, tonno in scatola 80 gr., olio di semi1 lt (fino al 31-05) 

- 8x1000 Onlus Amici  Ognissanti Sant’Orsola e San Barnaba,firmare nel riquadro “tutela Beni Culturali” e indicare il codice fiscale della Onlus 93032380201.