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Abbiamo da poco iniziato il tempo quaresimale, che ci guida verso il momento più importante del cammino cristiano della Pasqua e Risurrezione di Gesù. Stiamo vivendo anche l’anno giubilare della speranza.
La speranza non ci porta alla fuga dal mondo, a cercare di evitare i dispiaceri della vita, ma al contrario, ci rende capaci di resistere alle avversità della vita e in tal modo di dare prova di forza per una stabilità che ci permetta di non lasciarci andare allo sbando. Nella tradizione cristiana il simbolo della speranza è l’àncora. Vogliamo soffermandoci a comprendere come questo simbolo possa sostenere la nostra vita.
Le àncore sono dispositivi nautici che assicurano la stabilità delle navi durante le tempeste, proteggendole dagli scossoni del mare mosso, diventando strumento indispensabile per i marinai. Nella Bibbia, l'àncora è usata come simbolo della speranza in Gesù, che ci dà stabilità e fermezza nell’affrontare la vita. Nelle antiche catacombe romane le àncore compaiono sulle tombe dei cristiani, a dimostrazione della loro salda speranza nella vita eterna.
La parola "àncora" è menzionata solo nel Nuovo Testamento. Possiamo trovarla ad esempio nel racconto del viaggio di Paolo verso Roma quando la sua nave incontrò una forte tempesta con un conseguente naufragio (Atti 27). Secondo una tradizione, i marinai spesso portavano l'àncora in una barca più piccola allontanandola dalla nave principale, per portare un eventuale soccorso: questa è una buona immagine da riferire a Gesù, che entrando in cielo, dal cielo rende sicura e certa la nostra speranza.
In Ebrei 6:19, l'àncora è la speranza sull'eredità che Gesù ci ha dato nella sua azione terrena. A differenza del modo di definire la speranza basata su sentimenti e dubbi, abbastanza comune nel nostro mondo, la speranza del cristiano è "un'àncora sicura e ferma" e questo appunto perché si basa su Gesù, sui suoi insegnamenti e sulle sue promesse. L’àncora della speranza diventa il sostegno nelle stagioni burrascose della vita. C’è anche un simbolo dell’àncora dedicato all'anima, con lo scopo di saper dominare le tentazioni interiori.
Attenzione che nel nostro quotidiano agire tendiamo a riporre troppe speranze nella capacità umane, come ad esempio creare un futuro dignitoso e sicuro per la tranquillità del nostro vissuto, oppure pensare di poter gestire tutte le situazioni che ci capitano sotto tiro.
Oggi tutto questo è superato, e per questo è importante prendere coscienza della speranza cristiana con una nuova coscienza. Essa ci permette di guardare con occhi più realistici alle nostre capacità e al nostro futuro. Ci impedisce di cedere al pessimismo dilagante e inoltre ci protegge dall'euforia cieca di fronte agli ostacoli che, sulla strada per un nuovo futuro, sono inevitabili.
La speranza coopera dunque alla costruzione di questo mondo, ma, allo stesso tempo, lo supera, poiché spera in Dio che è infinitamente oltre questo mondo. Nessuno può toglierci la speranza della Risurrezione. Essa ci dona la tranquillità e la fiducia nei nostri sforzi per vivere in un mondo migliore. I primi cristiani avvertirono immediatamente le meravigliose relazioni simboliche dell’àncora con la loro fede. Essi che, nel primo secolo, attendevano un ritorno imminente di Cristo, si ancoravano a questa speranza escatologica. Ruffino d'Aquileia scriveva: “Come il navigante quando si alza la tempesta getta l'àncora, così noi abbiamo la speranza fissa in Dio e non ci spaventeremo di fronte a qualsiasi tempesta del mondo possa capitare in questo mondo”.
P.S. con riferimento all’anno giubilare della speranza, ho organizzato un pellegrinaggio giubilare di 3 giorni a Roma (9/10/11/giugno). Per chi fosse interessato ci sono ancora posti disponibili: potete rivolgervi al sottoscritto 338 8971844 o all’agenzia Sant’Anselmo sul sito della diocesi.
Domenica 16 marzo 2025 nella chiesa di Ognissanti ha celebrato la S. Messa comunitaria don Renato Pavesi, l'amato parroco di ormai tanti anni fa, prima della nomina di don Riccardo.
Poichè don Renato aveva compiuto gli anni qualche giorno prima, alcuni parrochiani hanno improvvisato un momento di augurio, di saluto, di festa....
Grazie , don Renato per quanto ci hai donato e ci continui a donare con la tua presenza, con la tua vita!
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Legale rappresentante Don Riccardo Gobbi