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per singole persone o coppie familiari
INVOCAZIONE DELLO SPIRITO
Dio della luce, manda su di me il tuo Spirito Santo affinché, attraverso l'ascolto delle Scritture riceva la tua parola, attraverso la meditazione accresca la conoscenza di Te, attraverso la preghiera contempli il volto amato di Gesù Cristo tuo Figlio, che vive e regna con Te e lo Spirito Santo ora e nei secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
+Dal Vangelo secondo Marco Mc 9,2-10
Sei giorni dopo, Gesù prese con sè Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mose' e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: “Rabbì, è bello per noi essere qui: facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia.” Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: “questi è il figlio mio, l'amato: ascoltatelo!”
E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
(prima di proseguire sottolinea due/tre parole che ritieni importanti)
MEDITATIO
Continuando a perseguire l'intento di farci comprendere chi è Gesù, Marco ci offre un parallelo con l'episodio narrato in Esodo e relativo a Mosè che sale all'Oreb. La luce abbagliante, la nube oscura, lo spavento, la voce, rimandano alle teofanie dell'Antico Testamento, e quel “Ascoltatelo!” è il nuovo“Ascolta Israele”. Sono ora i discepoli, la Chiesa, a rappresentare il nuovo Israele, il nuovo popolo eletto che riceve da Gesù una legge incisa non nella pietra, ma nel cuore; la legge dell'amore vicendevole da attuare nella propria vita, in risposta all'amore gratuito di Dio.
Non dimentichiamo poi che Marco, mettendo al centro del suo Vangelo l'episodio della Trasfigurazione, lo fa precedere nel cap. 8 dal primo annuncio della passione, lo conclude con un secondo riferimento alle sofferenze che dovrà subire il Figlio dell'uomo e darà seguito, al cap. 10, ad un altro annuncio della passione e risurrezione. Tutto questo rientra in un preciso disegno, infatti: “...Morte e risurrezione costituiscono un mistero unitario da non scindere, pena la riduzione del Cristo alla sola umanità sia pure eroica (la morte) o alla sola divinità separata e lontana dall'uomo (la gloria pasquale). E' solo attraverso quell'annuncio di morte che può fiorire la risurrezione, è solo attraverso la croce che si giunge alla proclamazione della fede pasquale. “Questi è il mio figlio, l'amato” è parallelo alla confessione del centurione ai piedi della croce: “Veramente costui è Figlio di Dio” La trasfigurazione è quindi un'apparizione pasquale anticipata, destinata a svelare alla Chiesa il mistero della morte e risurrezione del Cristo.” (cit. G:Ravasi)
La visione della glorificazione di Gesù costituisce un momento di tale intensa bellezza e grazia da indurre Pietro ad esternare, con parole d'impulso, la gioia di essere presente.
Ma è fugace come il passaggio della Gloria di Dio: non si può trattenere. Non ci si può fermare nella contemplazione gratificante, né costruire santuari a futura memoria; bisogna scendere dal monte e camminare verso Gerusalemme. Gli Apostoli non comprendono il significato di passione e messa a morte del Messia e non comprendono il significato di “risorgere dai morti”, così come non capiranno e avranno dubbi ai racconti di Maddalena, le altre donne, i discepoli di Emmaus. Bisognerà attendere Pentecoste per entrare nell'accoglienza e nello svelamento di ciò che sembra un enigma.
(qualche pensiero ti colpisce, può suggerirti un miglioramento della tua vita?)
ORATIO
Signore, aiutaci a vivere il Vangelo, perché la nostra vita cambi forma, si trasfiguri!
Conducici con te, in disparte, noi riottosi e indocili come gli Apostoli prescelti. Facci gustare l'esperienza “bella” di vederti vicino a noi. Abbiamo bisogno di attimi di “trasfigurazione”, di toccare il cielo con un dito, di essere attratti da Te. Facci innamorare di te, perché cambi il nostro sguardo sulla realtà, sugli altri. E come ci guidi nella salita al monte, resta con noi nella discesa al quotidiano, nell'affrontare le vicissitudini, le scelte, le tentazioni. Insegnaci la pazienza del cuore per attendere fiduciosi il momento della piena comprensione, della tua rivelazione.
A cura del gruppo parrocchiale per la Lectio Divina