Oggi 4 ottobre 2018 nella chiesa di San Francesco si è celebrata la solennità del Santo Patrono d'Italia con il dono del Cero da parte del Sindaco in rappresentanza della cittàdinanza. Celebrante il nostro Vescovo Marco che, alla fine della celebrzione, ha rivolto a San Francesco la stessa preghiera dell'allora Cardinal Giovanni Battista Martini, divenuto poi Papa col nome di Pio VI e che sarà proclamato Santo il 14 ottobre 2018.
Preghiera a san Francesco, Patrono d'Italia,
dell’allora cardinale Giovanni Battista Montini
Madonna Economia e Madonna Povertà
«Francesco, aiutaci a purificare i beni economici dal loro triste potere di perdere Dio, di perdere le nostre anime, di perdere la carità dei nostri concittadini.
Vedi, Francesco, noi non possiamo estraniarci dalla vita economica, è la fonte del nostro pane e di quello altrui; è la vocazione del nostro popolo, che sale alla conquista dei beni della terra, che sono opere di Dio; è la legge fatale del nostro mondo e della nostra storia.
O siamo inesorabilmente condannati, in forza della terribile parola di Cristo: “È più facile che un cammello passi per la cruna d’un ago che un ricco entri nel regno dei cieli?” (Mt 19,24).
Anche il nostro sant’Ambrogio ci aveva detto quelle parole tremende: “O ricco, tu non sai quanto sei povero!”, ma non le ricordiamo più; e non le abbiamo mai bene comprese. E anche tu, Francesco, non hai insegnato ai tuoi figli a lavorare, a mendicare e a beneficare, cioè a cercare e a trattare questi beni economici, di cui la vita umana non può essere priva?
Così insegnaci, così aiutaci, Francesco, a essere poveri, cioè liberi, staccati e signori, nella ricerca e nell’uso di queste cose terrene, pesanti e fugaci, perché restiamo uomini, restiamo fratelli, restiamo cristiani».
* G.B. Montini, “Discorso” (Assisi - 4 ottobre 1958), in “Rivista diocesana milanese”, 1958, pp. 491-493.
In occasione della festa di san Francesco, ogni anno una regione d’Italia porta l’olio ad Assisi per la lampada che arde sulla tomba del Santo.
Nel 1958 fu il turno della Lombardia; il 4 ottobre vi fu la solenne celebrazione eucaristica nella Basilica di San Francesco, mentre la sera precedente, come è tradizione, si celebrò il Transito del Santo nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. In tale occasione il cardinal Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano e futuro Paolo VI, elevò la seguente preghiera:
dal sito: www.assisiofm.it/
CANTICO DELLE CREATURE
Altissimu, onnipotente, bon Signore,
Tue so' le laude, la gloria
e l'honore et onne benedizione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfane,
e nullu homo ène dignu Te mentovare.
Laudato si', mi' Signore,
cum tutte le Tue creature,
spezialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno
et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante
cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significazione.
Laudato si', mi' Signore,
per sora Luna e le stelle:
in celu l'ai formate
clarite e preziose e belle.
Laudato si', mi' Signore,
per frate Vento
e per aere e nubilo
e sereno e onne tempo,
per lo quale a le Tue creature
dai sustentamento.
Laudato si', mi' Signore,
per sor'Acqua,
la quale è multo utile et humile
e preziosa e casta.
Laudato si', mi' Signore,
per frate Focu,
per lo quale ennallumini la notte:
et ello è bello e iocundo
e robustoso e forte.
Laudato si', mi' Signore,
per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta e governa,
e produce diversi frutti con coloriti fiori et herba.
Laudato si', mi' Signore,
per quelli ke perdonano per lo Tuo amore
e sostengo infirmitate e tribulazione.
Beati quelli ke 'l sosterrano in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si', mi' Signore,
per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po' skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue santissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate e benedicete mi' Signore et rengraziate
e serviateli cum grande humilitate.
San Francesco
INNO
dalle lodi mattutine del giorno
Francesco poverello,
rivestito di grazia,
ascende lieto in gloria
nel regno dei beati.
Esce umile e nudo
dalla scena del mondo,
ed entra ricco in cielo
festeggiato dagli angeli.
Nel suo fragile corpo
reca impressi i sigilli
dell’Agnello immolato
sul legno della croce.
Dolce padre dei poveri,
amico della pace,
tu splendi come un sole
nella Chiesa di Dio!
A te sia lode, o Cristo,
Parola del Dio vivo,
che sveli nei tuoi santi
la gioia dell’Amore. Amen.