Domenica 9 gennaio 2022 la comunità di Ognissanti ha fatto memoria di don Claudio Bergamaschi, sacerdote mantovamo missionario a San Mateus in Brasile.
Prima della fine della Santa Messa è stata letta una lettera che don Claudio aveva scritto a Monsignor Rosa, parroco di Ognissanti in quegli anni
São Luis, 8 settembre 1983
Carissimo Monsignore,
rileggo stasera la sua cara lettera al termine di due preziosi giorni di ritiro e di preghiera in un posto silenzioso, calmo e ventilato, qui a São Luis, chiamato Oasis. Grazie per la sua presenza amica e le sue parole accorate, confortanti, cariche di paterno affetto.[...]
Mi hanno aiutato e dato conforto la serenità e l’amicizia di Maurizio, ormai a suo agio, l’affetto delle suore e credo la sua preghiera unita a quella di tante persone care. Il riposo e la preghiera prolungata di questi giorni mi hanno lasciato intravedere la tenerezza del Signore, la stessa tenerezza di Gesù che ogni tanto si portava i discepoli in disparte perché riposassero e stessero con lui. Riposare e stare col Signore: due cose tanto semplici e tanto facili da dimenticare.
Stasera risento gioia nel profondo del cuore, gratitudine verso il Signore che non delude mai quando si va all’appuntamento al quale sempre ci attende, e nuovo desiderio di impegno.
Ho rivisto con occhio sereno la mia vita di questi ultimi mesi ed ho riscoperto che sotto la scorza debole, fragile, esposta, è rimasto ben fermo ciò che il Signore mi ha piantato e nascosto: una parola fervente di amore per Lui e per il suo popolo, i poveri.
[...] Continui a pregare per me: la testimonianza della perseveranza in cui è entrata la mia vita è esigente e dolorosa e voglio essere trovato fedele.
Mi benedica.
Un caro e forte abbraccio!
suo Claudio
da:
Cittadino dell’infinito – Lettere di don Claudio Bergamaschi a mons. Giosuè Rosa, Centro Missionario Diocesano-Parrocchia di Ognissanti, Mantova, La Cittadella Editrice, 2006.
Qui sotto
copia di una pagina del libro di J. Lamarié, La manifestazione del Signore, ed. Paoline, 1960, appartenuto a don Claudio, con alcune sottolineature in linea con la lettera precedente