L’ANNO LITURGICO

L'anno liturgico inizia con la prima domenica di Avvento e termina con la Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

1) Che cos’è “l’anno liturgico”?

L’anno Liturgico è formato da 52 settimane, come l’anno civile, però con un’impostazione particolare, perché LITURGICO, cioè basato sulla liturgia, che è la preghiera della Chiesa. Nel corso di questo anno, infatti, attraverso le celebrazioni liturgiche, viene presentato Gesù Cristo, con il suo messaggio e la sua vita. Viene presentata anche la Chiesa attraverso la figura della Vergine Maria e dei Santi, che hanno vissuto in pienezza l’insegnamento di Gesù. Possiamo dire che l’anno liturgico è il cammino dei cristiani per conoscere e accogliere Gesù nella propria vita.

2) Qual è il suo fondamento?

La domenica è il fondamento dell’anno liturgico, perché è il giorno in cui si fa memoria della risurrezione di Gesù; è la Pasqua settimanale. Per questo la domenica è il giorno del Signore, il giorno dell’Eucaristia.

3) Com’è composto l’anno liturgico?

L’anno liturgico è composto dal ciclo natalizio con i tempi di Avvento e di Natale, il ciclo pasquale con i tempi di Quaresima e di Pasqua e le 34 domeniche del Tempo Ordinario.

Il Triduo Pasquale, poiché ricorda la passione, la morte e la risurrezione di Gesù, è il centro e il culmine dell’anno liturgico.

L’anno liturgico inizia con l’Avvento e termina con la solennità di Cristo Re, che si celebra la 34^ domenica del tempo ordinario.

4) Qual è lo scopo dell’anno liturgico?

L’anno liturgico è un vero e proprio cammino di salvezza, perché la Chiesa rende presente il mistero della Redenzione con la sua pienezza di grazia. L’anno liturgico, quindi, è un anno di grazia: il cristiano è chiamato a meditare la Parola e la vita di Gesù a confrontare con esse la propria vita convertendosi. La conversione non è un evento cha accade una volta per tutte; è una scelta che deve rinnovarsi ogni giorno perché tutti siamo chiamati alla santità.

 

I SEGNI CHE ORIENTANO L’ANNO LITURGICO

I Colori dell’anno liturgico

Nell’anno liturgico i colori dei paramenti indicano il tempo che si sta vivendo. Sono i segnali che fanno subito capire l’itinerario particolare che si sta percorrendo o la festa che si sta celebrando. La differenza dei colori delle vesti liturgiche ha lo scopo di esprimere la caratteristica particolare dei misteri che vengono celebrati e con essa il tema della meditazione a cui il cristiano è chiamato.

Il colore VIOLA indica penitenza, conversione e attesa; si usa nei tempi di Avvento e di Quaresima e nella liturgia dei defunti.

Il colore BIANCO significa risurrezione, purezza e gioia; si usa nel tempo di Natale e nel tempo di Pasqua, nelle celebrazioni del Signore, della Vergine Maria e dei Santi non Martiri.

Il colore VERDE esprime speranza, costanza nel cammino e ascolto perseverante; si usa nel tempo ordinario.

Il colore ROSSO indica amore e martirio; si usa la Domenica delle Palme, il Venerdì Santo, la Domenica di Pentecoste e nelle celebrazioni dei santi martiri.

Il colore ORO significa regalità e si può usare per sottolineare l’importanza di alcune Solennità.

Vi sono due colori che vengono usati raramente e sono:

il colore ROSACEO che si può usare la III domenica di Avvento e la IV di Quaresima; stempera il colore viola interrompendo il clima penitenziale e indica gioia per la solennità che si avvicina: infatti la III di Avvento è detta Gaudete (Gioite) e la IV di Quaresima Laetare (Rallegrati).

Il colore AZZURRO richiama il cielo e si può usare nelle celebrazioni che riguardano la Madonna.

LE SOLENNITA’, LE FESTE E LE MEMORIE

Quando ricorre una particolare celebrazione si usa, genericamente, il termine Festa, ma la liturgia ha tre classificazioni delle celebrazioni, secondo la loro importanza: la SOLENNITA’, la FESTA e la MEMORIA. Questi giorni liturgici sono delle soste che invitano a meditare sui misteri della fede o sulla vita dei santi.

LE SOLENNITÀ sono le celebrazioni più importanti, si riferiscono soprattutto a Gesù e a Maria, ma anche ai santi di particolare rilievo: San Giuseppe. San Giovanni Battista, Santi Pietro e Paolo.

Le FESTE sono le celebrazioni che interessano soprattutto i santi che hanno avuto un particolare ruolo nella storia della Chiesa: gli apostoli, gli evangelisti, i fondatori di ordini religiosi, ad esempio San Francesco e san Benedetto.

Le MEMORIE hanno lo scopo di celebrare il ricordo di un santo.

Le solennità e le feste possono avere un tempo di preparazione: il Triduo, tre giorni prima della ricorrenza; la Novena, nove giorni prima. I tempi più importanti di preparazione sono il Triduo Pasquale e la Novena di Natale. L’Ottava, otto giorni dopo, è il protrarsi della Festa; la Chiesa celebra con particolare solennità l’Ottava di Natale e l’Ottava di Pasqua.

I TESTIMONI, CIOÈ GLI ESEMPI DA SEGUIRE

LA VERGINE E I SANTI

La Chiesa, durante l’anno liturgico, celebra dei momenti particolari, delle soste, in cui i cristiani sono chiamati a meditare su alcune figure che hanno vissuto in pienezza la vocazione cristiana; il primo esempio che viene presentato è la VERGINE MARIA. Per la sua particolare vocazione nella storia della salvezza, accanto a Gesù suo figlio, è Madre di Dio e Madre della Chiesa ed è presentata come modello di vita cristiana.

I Santi sono presentati dalla Chiesa come esempi da seguire, perché sono dei modelli di risposta libera e generosa alla chiamata di Dio. Sono dei compagni di viaggio nel cammino dell’anno liturgico, infatti, la Chiesa propone ogni giorno, nel suo calendario, uno o più santi.

                Anna Orlandi