Ottobre è comunemente chiamato il Mese del Rosario perché il giorno 7 viene celebrata la memoria della Beata Maria Vergine del Rosario.
Il rosario resta oggi, come ieri, come sempre e fin dalle sue origini, la preghiera mariana della fede, con una sua caratteristica sintesi della fede, incentrata nel mistero della salvezza.
La caratteristica del Rosario non sta tanto nell'essere una preghiera a Maria costituita in quel determinato modo quanto nell'essere una preghiera con Maria. Se la grande dignità della preghiera liturgica sta nella sua unione con Cristo e la Chiesa, l'umile dignità del Rosario sta nella sua unione con Maria. E allora non è questione né di cultura né di inculturazione di popolo di clero, né di massa o di elite, né di liturgia o di devozione: il rosario è la preghiera di chiunque -dotto oppure no, laico o religioso, liturgista o devoto- vuol vivere qualche momento della giornata in amabile famigliarità con la Madre del Signore perché senza fine gli parli del Signore.
La preghiera dell'Ave Maria non è altro che la ripetizione dell'evento fondamentale del mistero cristiano: Dio diventa uomo nel grembo della vergine, perché l'uomo diventi il figlio di Dio. Il mistero dell'amore di Dio si svela al mondo in quell'evento che viene mirabilmente compendiato nella preghiera dell' Ave Maria.
Maria, che è anche la chiave di accesso al mistero di Dio, nella preghiera del Rosario apre le porte della contemplazione a chiunque voglia entrare per fare esperienza di Dio.
Perché, come accade in Galilea la Vergine aveva chiesto il miracolo e Gesù lo aveva fatto, così ancor oggi questa attenta Madre si prende cura di noi se la invitiamo a partecipare alle vicende della nostra vita. Lei intercederà affinché Gesù, come a Cana, non "sostituisca" la nostra vita -come tante volte noi vorremmo per sfuggire dalla nostra realtà - ma la trasforma per poterci realizzare in pienezza.
Il rosario della vergine è un efficace strumento di preghiera di contemplazione che ci potrà aiutare a riscoprire questa presenza di Dio nel nostro quotidiano a rivivere la vita del Cristo sull'esempio di Maria che conservava viva nel suo cuore la memoria delle cose di Dio. La contemplazione di Maria è fatta di parola, di croce, di spirito Santo. Ogni vita contemplativa, nella chiesa nasce essenzialmente da una parola che lo Spirito genera nel cuore dell'uomo e fa maturare nella fecondità pasquale della croce. Per questo una vita contemplativa autentica ha bisogno di tanto deserto, di tanta solitudine feconda nello spirito, di tanta gioia di una vera penitenza.
È nota l'affermazione del cardinal Newman: "il rosario è il credo che diventa preghiera" più che una definizione vera è proprio un'intuizione, che però cogliere il senso più autentico, più originale e originario di queste devozione.
Monsignore Egidio Faglioni