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L’anno 2007 è molto importante per l’Associazione: così,come la grazia del Signore vuole, casualmente abbiamo avuto contatto con un medico della Repubblica democratica del Congo, che vive nella cittadina di Bukavu, situata nella zona sud del Lago Kivu. Tale cittadina esce da decenni di guerre fratricide e legate al commercio dei diamanti. Per anni la zona è stata il centro di innumerevoli violenze e torture.
E’ così che alcuni medici e dentisti si recano sul posto e, accompagnati dal medico, individuano una vecchia struttura precedentemente adibita ad albergo, la acquistano regolarmente ed intraprendono una vera e propria avventura: con il PROGETTO KOBE si è inteso ADATTARE L’EDIFICIO E STRUTTURARLO A PRESIDIO OSPEDALIERO, nella nel quartiere più povero, Kidutu.
Diventa l’Ospedale Saint Vincent e ad oggi rappresenta la struttura sanitaria di riferimento per 400.000 persone
Nel 2015 viene stipulato un protocollo di accordo con una O.N.G. locale: MSAADA, con la quale si intraprende un percorso di collaborazione, non sempre facile, che però ci porta, negli anni, a veder realizzato il nostro obiettivo: l’avvio dell’attività dell’Ospedale Saint Vincent, che si rivolge ai malati più indigenti del posto, con particolare riguardo ai reparti di maternità, neonatologia, odontoiatria, grazie alla volontà di un gruppo di dentisti mantovani che, autofinanziandosi nelle risorse, contribuiscono a installare ambulatori dentistici, a fornire strumenti odontoiatrici e a formare il personale nei nostri ospedali nell’ambito dell’area di progetto “Un dente alla volta -Clinica del sorriso Renato Vaglia”; i medici locali vengono dotati di apparecchi ecografici e formati al loro utilizzo, consentendo diagnosi più precise e maggior possibilità di cura. La struttura è stata dotata di incubatrici, lettini termici, lettini pediatrici, apparecchio per fototerapia, assolutamente all’avanguardia per un luogo dove la mortalità anche neonatale è altissima. Stupisce, con soddisfazione, che vengano inviate al Saint Vincent consulenze da altri ospedali (evidentemente senza tecnologie e competenze elementari) per ecocardiografia (lo strumento qui utilizzato è molto approssimativo) e per ecografie ostetriche.
Tutto ciò si è reso possibile, oltre che per la generosità di molti, anche grazie alla collaborazione del Rotary International, attraverso il Rotary Andes di Mantova.
Si è inoltre dotato l’Ospedale di pannelli fotovoltaici, per garantire l’energia elettrica, consentendo di operare anche in mancanza di energia: in precedenza erano le torce frontali a guidare i chirurghi durante i loro interventi.
L’attività di formazione è stata costante, sia grazie alla partenza regolare di medici volontari in missione, che all’opportunità offerta a medici e infermieri di proseguire l’aggiornamento presso la struttura ospedaliera di Mantova.
Il progetto è così terminato e alla fine del 2020 la struttura è stata interamente donata alla la Ong locale SUD-KIVU MSAADA, con la quale si è collaborato;
Restano i contatti ed eventuali aiuti personali e, per la nostra associazione, l’impegno a garantire formazione del personale locale in Italia.