Molti dei soci e simpatizzanti, a partire dai fondatori, appartengono o provengono da questa parrocchia, Ognissanti; se ne cerchiamo le ragioni le possiamo ritrovare :
-nel tipo di formazione ricevuta dai “giovani” dagli anni ’70 (un’eternità quasi…): lo spirito missionario di don Maurizio Maraglio e il suo martirio, l’amicizia con don Claudio Bergamaschi, l’accompagnamento alla partenza di don Flavio Lazzarin per il Brasile sono stati avvenimenti comunitari, che, a partire dall’iniziativa Mons. Giosuè Rosa, abbiamo imparato a conoscere, coinvolgendoci ed allargando la nostra spiritualità, la nostra attenzione, nella preghiera e nell’aiuto concreto, anche ai fratelli lontani
-nell’atteggiamento di apertura e di disponibilità al quale i sacerdoti che si sono susseguiti ci hanno introdotto, consegnandoci il compito al quale ci hanno educato, nello spirito del Vangelo “: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti»….. «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».(Mc,9, 35;37). Questo ha spinto molti giovani di allora ad un’attenzione particolare a chi, nella parrocchia e nella diocesi, si trovava nel bisogno: povertà, solitudine, malattia, formandone lo stile di vita.
Non è un caso forse che, come si diceva, l’Associazione sia nata proprio tra le mura di questa chiesa.
Oggi la situazione storica, sociale, economica e religiosa sono molto cambiate, e l’indifferenza ha preso il sopravvento anche sulle persone credenti. Per questo ci siamo chiesti e ci chiediamo come coinvolgere i giovani nel nostro “sogno” di un mondo più giusto, anche disponendo solo della piccola goccia che però, come diceva Santa Teresa di Calcutta, alimenta il mare.
Cosa abbiamo fatto?
-Innanzitutto abbiamo organizzato corsi sulla cooperazione, per avvicinare i ragazzi a realtà spesso sconosciute, anche nelle ragioni storico-politiche che giustificano lo stato di miseria in cui versano: riteniamo che la conoscenza sia fondamentale per il formarsi di un pensiero critico ma, paradossalmente, oggi questo è più difficile sia perché i programmi scolastici non arrivano ad occuparsene, ma soprattutto perchè i mezzi di comunicazione distorcono troppo spesso la realtà. Tali corsi, della durata di 2 giorni (per circa 6 ore al giorno) erano riservati a giovani dai 17 ai 24 anni, che hanno partecipato con interesse, interagendo con i relatori e partecipando in prima persona a piccoli progetti
-Abbiamo organizzato convegni rivolti all’intera popolazione, tra cui uno più strettamente sanitario (“La salute ha molti colori”) nel 2018 e uno con la giornalista di Internazionale Annalisa Camilli sul tema: Immigrazione,difesa dei confini,disumanizzazione dell'altro nel 2019
-Abbiamo avviato con successo, da alcuni anni, una collaborazione con il gruppo scout MN 7, di Ognissanti, a partire dall’ obiettivo generale di far conoscere l’attività svolta da una organizzazione di volontariato locale in alcuni paesi africani, nell’ottica non della beneficienza, ma dell’aiuto concreto verso la conquista di un’autonomia economica, sociale e sanitaria di quei popoli. E’ così che negli anni più recenti alcuni scouts hanno svolto il loro servizio extra associativo presso la nostra Associazione, acquisendo un quadro del tipo di cooperazione internazionale in atto, collaborando, per quanto possibile, alle attività organizzative e formative della O.D.V., relativamente ai progetti in essere; in particolare la conoscenza delle “Auxiliary sisters”eritree e le suore “Bene Umukama” burundesi presenti a Mantova,ha consentito di costruire ponti di conoscenza dei progetti aperti in quei luoghi, oltre agli importanti contatti whatsApp con i referenti dei progetti in Malawi, che hanno portato i giovani a contribuire fattivamente alla elaborazione condivisa con il referente locale, del progetto di un orfanatrofio, Casa dei bambini “Hope” nel villaggio di Mtengo – Phalombe.
Hanno inoltre partecipato alle iniziative dell’Associazione a livello locale, finchè la pandemia non lo ha reso più possibile.
Non ci stancheremo di cercare occasioni di sensibilizzazione per sostenere la cultura della solidarietà, nonostante l’ evidente situazione di crisi che viviamo anche nel “vecchio mondo”, convinti come siamo che le disuguaglianze crescano parallelamente ai nostri egoismi e che la“costruzione di un mondo più giusto, più attento ai bisogni degli ultimi passa dai piccoli e grandi gesti quotidiani e viene alimentata da una volontà costante, da genuino entusiasmo e da una carità disarmata”.
Per questo ci rivolgiamo a tutti, particolarmente ai giovani che vogliano dare una mano nella realizzazione del nostro sogno, per la quale è veramente necessario il contributo di tutti, ognuno con le proprie possibilità e competenze , perché il futuro di tutti dipende dalle loro scelte.
Vedi il poster del convegno 2018 vedi il poster del convegno 2019
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Il contributo, anche in termini di idealità, progettualità, disponibilità ci consentirà di condividere un pezzo di strada, sia in Italia che in paesi più lontani.