foto degli anni 50: le piccole ospiti della Pia Casa di San Giuseppe -in via Dugoni, Mantova- pregano San Giuseppe
Con la Lettera apostolica “Patris corde – Con cuore di Padre”, Francesco ricorda il 150.mo anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa universale. Per l’occasione, dall'8 dicembre 2020 all’8 dicembre 2021 si terrà uno speciale “Anno di San Giuseppe”, anno speciale di preghiera e grazia a beneficio di tutta la chiesa.
Preghiere a San Giuseppe
1)
Salve, custode del Redentore, e sposo della Vergine Maria. A te Dio affidò il suo Figlio; in te Maria ripose la sua fiducia; con te Cristo diventò uomo.
O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi, e guidaci nel cammino della vita. Ottienici grazia, misericordia e coraggio, e difendici da ogni male. Amen.
(Papa Francesco)
2)
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. AMEN.
(Papa Leonw XIII)
3)
O San Giuseppe, padre putativo di Gesù e sposo purissimo di Maria, che a Nazareth hai conosciuto la dignità e il peso del lavoro, accettandolo in ossequio alla volontà del Padre e per contribuire alla nostra salvezza, aititaci a fare del lavoro quotidiano un mezzo di elevazione; insegnaci a fare del luogo di lavoro una 'Comunità di persone', unita dalla solidarietà e dall'amore; dona a tutti i lavoratori e alle loro famiglie, la salute, la serenità e la fede; fà che i disoccupati trovino presto una dignitosa occupazione e che coloro che hanno onorato il lavoro per una vita intera, possano godere di un lungo e meritato riposo.Te lo chiediamo per Gesù, nostro Redentore, e per Maria, Tua castissima Sposa e nostra carissima Madre. Amen
4)
O san Giuseppe, custode di Gesù, sposo castissimo di Maria, che hai trascorso la vita nell'adempimento perfetto del dovere, sostentando col lavoro delle mani la sacra Famiglia di Nazareth, proteggi propizio coloro che, fidenti, a te si rivolgono! Tu conosci le loro aspirazioni, le loro angustie, le loro speranze, ed essi a te ricorrono, perchè sanno di trovare in te chi li capisce e protegge. Anche tu hai sperimentato la prova, la fatica, la stanchezza; ma, pure in mezzo alle preoccupazioni della vita materiale; il tuo animo, ricolmo della più profonda pace, esultò di gioia inenarrabile con l'intimità col Figlio di Dio, a te affidato, e con Maria, sua dolcissima madre. Comprendano i tuoi protetti che essi non sono soli nel loro lavoro, ma sappiano scoprire Gesù accanto a sé, accoglierlo con la grazia e custodirlo fedelmente, come tu hai fatto. E ottieni che in ogni famiglia, in ogni officina, in ogni laboratorio, ovunque un cristiano lavora, tutto sia santificato nella carità, nella pazienza, nella giustizia, nella ricerca del ben fare, affinchè abbondanti discendano i doni della celeste predilezione.
(Giovanni XXIII)
5)
O caro San Giuseppe, amico e protettore di tutti, Custode di Gesù e di tutti quelli che invocano il tuo aiuto, tu sei grande perché ottieni da Dio tutto quello che gli uomini ti chiedono. Ti prego di accogliere la mia preghiera: veglia e custodisci tutte le famiglie perché vivano l’armonia, l’unità, la fede, l’amore che regnava nella Famiglia di Nazareth. Guarda con tenerezza particolare le famiglie dei disoccupati, dona a tutti un lavoro, affinché con la loro opera creino un mondo migliore e diano lode a Dio Creatore.
Ti affido la Chiesa, in particolare il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti, e tutti i missionari perché si sentano sostenuti dalla tua paternità. Chi li può amare più di te, o caro San Giuseppe? Proteggi tutte le persone consacrate perché trovino nella tua obbedienza e adesione alla volontà di Dio, l’esempio per vivere nel silenzio, nell’umiltà e nella missionarietà la vita di unione con Dio che le rende felici nel compimento della divina Volontà. La gioia di sentirsi di Dio è così grande che non ha paragoni; solo in Dio si trova tutta la felicità. San Giuseppe esaudisci la mia preghiera! Amen.
(Giovanni Paolo II)
6)
San Giuseppe, uomo giusto,
preposto alla famiglia di Dio,
hai sempre ascoltato
e sempre ti sei mosso
al cenno del Signore:
ancor prima di capire
e senza mai pretendere
di capire di più.
Umile servo al servizio
di Gesù e Maria, servi del Signore,
un'unica volontà
vi trovava pienamente concordi,
un'unica fede vi faceva avanzare,
un unico Amore vi rendeva
un cuor solo e un'anima sola.
Silenzioso pellegrino della fede,
giunto dalla Nazareth terrena
alla celeste Gerusalemme,
hai anche tu intonato il tuo Magnificat:
"Sei tu la mia fiducia,Signore,
su di te mi appoggiai
fin dalla mia giovinezza.
A te la mia lode senza fine.
La mia bocca proclami la "tua" giustizia,
per la tua fedeltà, o mio Dio".
(Anna Maria Canopi , inedito, 2014)
"Qualunque grazia si domanda a S. Giuseppe verrà certamente concessa, chi vuol credere faccia la prova affinché si persuada”, sosteneva S. Teresa d’Avila. “Io presi per mio avvocato e patrono il glorioso s. Giuseppe e mi raccomandai a lui con fervore. Questo mio padre e protettore mi aiutò nelle necessità in cui mi trovavo e in molte altre più gravi, in cui era in gioco il mio onore e la salute dell’anima. Ho visto che il suo aiuto fu sempre più grande di quello che avrei potuto sperare...”( cfr. cap. VI dell’Autobiografia di San Teresa d'Avila).
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