(Le tentazioni - Bosch - da wikimedia commons)
Sembrerebbe essere facile oggi gestire i comportamenti della nostra vita, valutare su cosa vale la pena tenere presente nelle scelte esistenziali. Eppure, sperimentiamo una certa fragilità o una facile debolezza, che tende a farci deviare dal cammino più opportuno da percorrere. Anche Gesù ha incontrato e affrontato le tentazioni. Non si tratta di situazioni impossibili e irripetibili, create apposta per Gesù e impossibili da verificarsi per noi. Sono invece occasioni che si presentano frequentemente anche nel nostro quotidiano sia nella vita spirituale che in quella mondana, dentro la realtà del nostro vissuto.
*Una prima tentazione* su cui interrogarci è quella di farci un’idea sbagliata di Dio, considerandolo alla stregua di un mago che, a nostra richiesta, poiché lui può tutto, ci renda la vita migliore. È la tentazione del pensare solo alla materialità, al benessere e all’interesse di noi stessi, per avere, come si dice, "la pancia piena e i piedi al caldo". Il Dio di Gesù non è nulla di tutto questo: non è quello che fa i miracoli a comando, protegge dal male, dai bisogni o offre, a richiesta, una vita ricca, felice e potente. Gesù è il Dio che è sceso in terra per farsi servo di tutti e soffrire più di tutti, per dimostrarci che la vita va letta e vissuta non con una prospettiva di potere, di successo, di comodo, di interesse personale, ma di umile servizio, per quello che riusciamo a donare.
*Una seconda tentazione** è quella di vedere un Dio sempre pronto a toglierci dai problemi in cui ci siamo cacciati, un Dio al quale chiediamo di dimostrarci concretamente, con dei "segni" o dei "miracoli" la sua presenza e onnipotenza. Un Dio che "deve" venirci in aiuto, altrimenti "cosa mi serve credere…: “se è vero che c'è si faccia sentire”. Gesù è il figlio mandato da Dio nel mondo per entrare nella nostra vita, esserci vicino, condividendo lo stato umano e infelice dell’umanità, facendo della sua sofferenza la chiave del riscatto della nostra vita. Gesù entra nel nostro mondo per insegnarci a leggerlo e a viverlo nella prospettiva della luce che vince il buio e le tenebre.
*Una terza tentazione* è quella di sostituire Dio con il potere, la ricchezza, l'autorità, il dominio e rendere tutto ciò la propria massima aspirazione; è l'idolatria del potere e della ricchezza, è il desiderio di autosufficienza che inevitabilmente porta a dimenticare Dio o a metterlo in secondo piano. Il Dio di Gesù ci fa capire che la vita va letta e vissuta non come un potere, una ricchezza da spendere a nostro piacimento, una proprietà da sfruttare, ma come un dono da amministrare, da far fruttificare nel servizio per il prossimo. Proviamo a chiederci quali sono gli aspetti della nostra vita nei quali il nostro io ha una preponderanza esagerata, così da impedirci di vivere con equilibrio il nostro cammino …
*In definitiva* , Gesù affronta le tentazioni e le supera non servendosi di poteri straordinari, ma custodendo limpidamente la sua umanità. Gesù non vuole servirsi del suo essere Dio per avere successo, consenso e realizzazione, ma rimane dentro il limite umano, vivendone tutte le potenzialità. E, dall'altra parte, non scende nemmeno a livello del tentatore, come questo desiderava, prostrandosi ad un potere con lo scopo di impossessarsene. Perciò ci insegna il valore e la forza di essere vere persone umane. Alienarci dalla nostra umanità, facendoci Dio a noi stessi o scendendo a patti con il diavolo, non ci permette di superare le prove, come invece possiamo vivere la nostra umanità aperta alla grazia.
Grazie per l'Attenzione
Don Riccardo