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La cresima di Pietro sarà sotto tono a motivo delle restrizioni! Qualche parente sarà assente perché malato lontano o spaventato. Niente pranzo al ristorante e abbracci affettuosi.

La mamma di Pietro mi scrive nella mail: “in chiesa saremo in pochi e non potremo festeggiare con parenti e amici… Avremo l’abito nuziale… Ma niente banchetto! Eppure è proprio in un tempo così che la luce dei sacramenti è ancora più forte, bella, incontenibile… Perché tolto tutto il contorno vedremo davvero che cosa possiamo essere e fare se rimaniamo nel suo amore“

Della mia cresima, sinceramente, non mi ricordo come ero vestito e nemmeno il gusto della torta. Alcuni particolari, però, mi ricordo bene: il profumo della primavera, la veste del celebrante era di un rosso fiammante che già quella sembrava una lingua dello spirito Santo caduta nella Chiesa e -i ndimenticabile! - la crocetta d’oro regalata dalla nonna che ancora porto al collo.

Poche cose sono bastate a far funzionare la mia cresima. Chissà se il gran monarca Covid 19  - pensando di rubarci le nostre cose - non contribuisca, a sua insaputa, a rieducarci ad apprezzare le essenziale.

Se oggi avessi 12 anni sono certo che una cosa la vorrei: affrontare con il dono dello Spirito la battaglia in cui ci troviamo

 di Marco Vescovo