1giugno VittorinaTitolo: “Quell’inutile carezza”; sottotitolo: “Vittorina Gementi, una santa laica”; Autrice Adriana Valerio, Edizioni Paoline.

Ne ha parlato l'autrice sull'Osservatore Romano del 30 aprile

 Recensione di Anna Orlandi Picella, pubblicata su "Cronaca di Mantova" :

Libro recentissimo, in vendita dall’11 maggio.

Il titolo è intrigante: a Mantova tutti conoscono chi è Vittorina (“è” e non “è stata” perché basta oltrepassare il cancello della Casa del Sole per sentire che è ancora viva la sua presenza tra noi) e anche la sua santità è cosa risaputa da quando era ancora in vita, ben nota non solo ai suoi collaboratori e alle famiglie che, toccate dal dolore di un figlio con handicap, hanno avuto a che fare con lei - ma anche a tutti quelli che - direttamente o indirettamente - l’hanno conosciuta.

“Quell’inutile carezza” del titolo resta invece un enigma.

L’autrice - Adriana Valerio (nata a Sperone, provincia di Avellino, nel 1952) – non è certo una scrittrice qualunque, è una che sa il fatto suo: è laureata in Filosofia ed è tra le prime donne italiane laureatesi in Teologia.
È una studiosa della Storia della Chiesa con un interesse preminente sul contributo delle donne, tema a cui ha dedicato molti libri pubblicati da grandi editori quali Laterza, Il Mulino, Franco Angeli, Dehoniane, Paoline…
Ed ora, nella schiera delle donne importanti nella Storia della Chiesa, troviamo la nostra Vittorina.

La biografia di Vittorina è narrata in forma profonda e semplice proprio com’era lei: una scrittura di immediata comprensione dai toni sereni e pacati anche quando tratta di quelle situazioni dolorose che chi l’ha conosciuta sa bene quanto l’abbiano fatta soffrire. Riferimenti precisi poco più che accennati, quanto basta per comprendere lo svolgersi dei fatti, acqua passata, quasi a dire che il disegno di Dio ha comunque prevalso e che anche i momenti difficili hanno misteriosamente contribuito al suo realizzarsi. Perché tutto è Grazia.

Il libro parte dal matrimonio dei genitori di Vittorina e dalla loro profonda fede vissuta e insegnata alle tre figlie ed è scandito in otto capitoli:

- gli anni della sua formazione (1931-1950): l’educazione alla fede, l’impegno in parrocchia e poi nell’Azione Cattolica Diocesana;
- l’esperienza della scuola: la povertà del dopoguerra e l’incuria per i “casi difficili”;
- l’impegno politico (1960-1980): il Comune di Mantova e la Democrazia Cristiana;
- la Casa del Sole: vicende di generosità e di incomprensioni;
- la comunità orante: le Figlie dell’Amore Misericordioso di Madre Speranza e le Clarisse;
- ciao Vittorina, santa educatrice: la malattia e l’improvviso decesso (1986-31 ottobre 1988);
- la sua spiritualità: è Gesù il grande amore della sua vita, è Lui l’ostia nascosta in quell’ostensorio che è il corpo dei suoi bambini ai quali Vittorina si dona senza riserve;
- appendice: scritti vari di Vittorina; particolarmente interessanti le pagine dedicate al concetto e ai modi dell’educare e all’importanza del metodo globale che sta alla base di ogni terapia praticata alla Casa del Sole.


In questa scansione di tempi e di tematiche il lettore può seguire passo passo la storia della Casa del Sole e comprendere come sia nata e maturata l’idea di fondare un istituto così complesso e innovativo. E come la sua presenza non solo abbia contribuito al bene dei bambini disabili e delle loro famiglie, ma abbia anche dato un importante apporto educativo, culturale e religioso alla città facendo maturare una nuova sensibilità e un’attenzione per queste tematiche precedentemente condizionate da vecchi pregiudizi e da ingiusti luoghi comuni.

E l’inutile carezza? Ne scopriamo il senso nell’ultimo capitolo. È una citazione da un verso di Alda Merini: “e bastava un’inutile carezza a capovolgere il mondo”.

E l’Autrice del libro commenta: “Vittorina è stata testimone di come quei gesti inutili con la loro gratuità realmente capovolgono il modo. Gli abbracci, i baci, le carezze che Vittorina donava e che voleva che si donassero ai suoi bambini risultavano ai più superflui al fine di recuperarli, eppure quei gesti di amore creativo rompono i consueti schemi terapeutici e testimoniano l’esserci, la presenza, l’amore qui ed ora.”

Un grazie ad Adriana Valerio per questo libro dalla scrittura sobria, gradevole e avvincente, per queste pagine così intense sulla spiritualità di Vittorina che in alcuni passi richiamano la “Storia di un’anima” di Santa Teresa di Lisieux.

E soprattutto per averci fatto conoscere meglio Vittorina, santa laica del nostro tempo, testimone credibile dell’amore di Dio nella Chiesa e nel mondo.

Anna Orlandi Pincella