Comunità pastorale Ognissanti/San Barnaba                                                                              

PAPA FRANCESCO – LAUDATO SI’                                                                                 

 Riflessioni sul Capitolo IV della Laudato Sì: UN’ECOLOGIA INTEGRALE (21 gennaio 2020) -  (di Luigi Togliani)

PAPA laudato siiPremessa sull’Enciclica Laudato si’ del 24 maggio 2015

L’Enciclica è una riflessione «gioiosa e drammatica» sulla «nostra casa comune». Parte da un’analisi delle risorse necessarie per la vita e giunge a parlare dell’uomo e del suo rapporto con il Creato. Presenta un’analisi lucida della realtà attuale: si parla d’inquinamento, cambiamenti climatici, carenza d’acqua, perdita della biodiversità, deterioramento della qualità della vita, degrado sociale, aumento della violenza e dell’ingiustizia nell’indifferenza generale, …

Per riscattarci da tutto questo Papa Francesco ci invita a lasciarci sorprendere e intenerire dalla bellezza del Creato, come fece San Francesco d’Assisi. Chiede a noi tutti, credenti e non credenti, di vivere con sobrietà, in equilibrio con la natura umana e con l’ambiente, di favorire il dialogo tra religioni, politica, scienza, tecnologia e culture, assumendoci un impegno rivoluzionario per il futuro. Il rischio di estinzione dell’uomo e di tante specie viventi ci spinge ad interagire in modo responsabile con la nostra casa comune che ci è stata data e che vogliamo lasciare in condizioni vivibili alle prossime generazioni. Questo impegno porta a mettere in discussione l’attuale sistema economico-finanziario che crea ingiustizia e distruzione, che porta alle disuguaglianze sociali, che favorisce relazioni utilitaristiche tra le persone e tra uomo e natura, che incentiva la cultura dello scarto materiale e umano, che produce il consumismo, che fa perdere il senso di bene interiore e sociale.

Un’ecologia integrale - Laudato si’ dal n. 137 al n. 162 (una sintesi)

Ecologia integrale

Nasce dalla constatazione che ogni soggetto è in relazione con tutto ciò che lo circonda, con l’umanità e le sue civiltà e con l’ambiente.

Ecologia ambientale

Studia le relazioni tra le specie viventi e l’ambiente naturale in cui sono inserite (ecosistemi). Con lo sviluppo industriale e tecnologico molti ambienti naturali sono stati talmente degradati da mettere molte specie viventi a rischio di estinzione.

Più in generale, possiamo estendere il termine «ambiente» alle relazioni tra natura e società: economia, finanza, scienza, tecnologia, politica, cultura intervengono nel rapporto con l’ambiente. Oggi viviamo dentro una profonda crisi socio-ambientale e dobbiamo agire in modo responsabile e sostenibile, in modo da dare la possibilità agli ecosistemi di rigenerarsi e da dare un futuro all’ambiente e agli esseri viventi.

Ecologia economica

Le nostre scelte in campo economico incidono profondamente sull’ambiente. Basti pensare all’uso che facciamo dell’energia e dell’impiego ancora nettamente prevalente delle fonti fossili (carbone, petrolio, gas), con quello che ne consegue…

Ecologia sociale

Le scelte delle istituzioni sociali, dei governi a tutti livelli – internazionali, nazionali, locali, familiari – hanno enormi conseguenze sull’ambiente. Per es. la protezione delle foreste dovrebbe stare a cuore a tutte le istituzioni;dovremmo ritenere che le zone boschive sono, come l’aria e l’acqua, patrimonio di tutta l’umanità e ogni alterazione che viene prodotta in un luogo si ripecuote sull’intero ecosistema terrestre.

Ecologia culturale

Occorre valorizzare le ricchezze culturali dei popoli, la loro storia, la loro arte; e costruire città e zone rurali abitabili, rispettose delle persone e dell’ambiente, partecipate, vive. Il consumismo tende a livellare le diversità culturali, a negare diritti, in particolare ai popoli aborigeni, che, invece, considerano la terra un bene comune, un dono e non un bene economico da essere solamente sfruttato.

Ecologia di vita, ecologia umana

Il vero sviluppo produce un miglioramento della qualità della vita umana, senza depredare l’ambiente. Le relazioni umane di solidarietà e di comunione, specie tra i poveri, ci dicono che è possibile un’ecologia di vita in armonia con la natura. Al contrario, il degrado ambientale porta a comportamenti disumani, a trascurare i servizi pubblici, alla diffusione della criminalità.

L’ecologia umana mette in relazione la vita delle persone con la legge morale, relazione indispensabile per vivere in un ambiente accogliente. Il nostro stesso corpo ci pone in relazione con l’ambiente: averne cura e rispetto è elemento essenziale per una vera ecologia umana.

Bene comune e giustizia tra le generazioni

Rappresentano il bene comune le condizioni di vita che consentono ai singoli e alle collettività «di raggiungere la propria perfezione più pienamente». Il bene comune comporta il rispetto della persona e della natura, lo sviluppo della famiglia e della pace, l’appello alla solidarietà con i poveri.

Non esiste sviluppo sostenibile senza la solidarietà tra le generazioni. L’ambiente è un prestito che ogni generazione riceve e trasmette. Possiamo farci alcune domande: quale mondo vogliamo trasmettere? Qual è lo scopo della nostra vita? Perché la Terra ha bisogno di noi?

Il ritmo di consumo delle risorse e di alterazione dell’ambiente ha superato le possibilità del pianeta di autogenerarsi. Lo stile di vita attuale, segno di un deterioramento etico e culturale, è insostenibile e porta a catastrofi sempre più frequenti. L’attenuazione dello squilibrio dipende dalle nostre scelte di oggi.

 

Verbale del Consiglio Pastorale del 21 gennaio 2020  - (don Riccardo)

Impariamo a considerare i limiti dello sviluppo con la terra che ha risorse limitate. Non possiamo dar per scontato che le risorse della terra siano infinite. A volte preferiamo chiudere gli occhi, anche involontariamente, senza porci il problema. L’ambiente è un dono di cui siamo responsabili (‘custodite e coltivate’ in Genesi).                                                                                                 

Partiamo dalla situazione più vicina: l’ecologia della vita quotidiana; c’è una cattiva distribuzione delle risorse, non possiamo dare per scontato questo aspetto. Il grande e utile riferimento alla tecnologia non deve essere considerato come ‘potere’, ma come condivisione, aiuto, sostegno, rispetto delle risorse.

Non esiste sviluppo se non c’è relazione tra le generazioni. I giovani di oggi tendono a rinnegare la tradizione del passato, per questo è importante una trasmissione di valori. E’ interessante guardare come si muove il mondo giovanile (ad esempio il “friday for future” al quale hanno partecipato come organizzatori anche due giovani della parrocchia).

Come parrocchie potremmo lavorare sulla dimensione familiare, per promuovere un’ecologia umana disastrata nella stessa vita familiare (è un po’ come la mancanza di prendersi cura della separazione o del divorzio in quanto è più facile la divisione rinunciando al perdono che oggi non c’è più. Viviamo in una società difficile, selettiva, dove per essere accettati occorre essere muniti di una serie di parametri e mezzi… per cui chi non li ha è escluso; emerge così la cultura dell’esclusione , che possiamo vedere espressa nella cultura dello scarto, che oggi costituisce un problema serio, più di un tempo in cui tutto era recuperato e niente veniva sciupato.

E’ necessario prendere posizione sul degrado ambientale antropocene, ma anche capitalocene.              

Si tratta di compiere scelte precise su cui pronunciarci: come ad esempio favorire la piantagione di alberi (vedi iniziative interessanti della comunità Laudato Sì di Buzzoletto Viadana oppure associazione Mappamondo di Mantova), allearsi con prese di posizione ambientali che condividiamo, interrogarsi sugli stili di vita … Si tratta di coniugare la riflessione teorica con le scelte concrete praticabili.

Più concretamente, possiamo fare la scelta di dedicare ogni domenica fino a maggio la seconda preghiera dei fedeli. Inoltre possiamo accordarci per animare adeguatamente il mese di settembre dedicato alla salvaguardia del creato.

Certamente la Laudato Sì invita a superare una visione apocalittica disfattista (come si trova in molte pubblicazioni), ma incoraggia una presa di posizione più chiara della Chiesa, che si faccia sentire con urgenza e autorevolezza. E’ possibile chiedersi quali sono le cause di alcuni fenomeni ambientali per aiutare a prendere decisioni in merito. Non c’è solo chi fa la voce grossa, c’è anche chi agisce con competenza nel quotidiano.                                                                                                      

E’ necessario offrire indicazioni concrete sul contributo individuale utile per ridurre l’impatto ambientale. Sono state indicate le seguenti:

Usare meno energia e meno prodotti,

ridurre l’uso dell’acqua,

riusare e riparare: oggetti, indumenti, smartphone, elettrodomestici, … riciclare,

far uso della raccolta differenziata dei rifiuti,

ridurre l’uso dei mezzi a motore, specie quelli a maggior impatto ambientale (aereo, suv,…),

ridurre/evitare l’uso della plastica,

ridurre cibi di origine animale (bovini),

ridurre/eliminare gli sprechi (alimentari),

isolare termicamente la casa,

tenersi informati e informare sull’uso dell’energia e sui cambiamenti climatici

e poi … «La sobrietà, vissuta con libertà e con consapevolezza, è liberante. Non è meno vita, non è bassa intensità, ma tutto il contrario. Infatti quelli che gustano di più e vivono meglio ogni momento sono coloro che smettono di beccare qua e là, cercando sempre quello che non hanno, e sperimentano ciò che significa apprezzare ogni persona ed ogni cosa, imparano a familiarizzare con le realtà più semplici e ne sanno godere. In questo modo riescono a ridurre i bisogni insoddisfatti e diminuiscono la stanchezza e l’ansia. Si può aver bisogno di poco e vivere molto, soprattutto quando si è capaci di dare spazio ad altri piaceri e si trova soddisfazione negli incontri fraterni, nel servizio, nel mettere a frutto i propri carismi, nella musica e nell’arte, nel contatto con la natura, nella preghiera. La felicità richiede di saper limitare alcune necessità che ci stordiscono, restando così disponibili per le molteplici possibilità che offre la vita [223].»

(Papa Francesco, Laudato si’, 2015)

Preghiera per la nostra terra

Dio onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.
Inondaci di pace,
perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo
e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori
di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti
con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta
per la giustizia, l’amore e la pace.