(foto di Sabrina: Ognissanti 30 ottobre)
Dall' incontro di Papa Francesco ai ragazzi genovesi il 21 maggio 2022
"....La parola che mi viene è “conservare”: la Cresima è un dono che dobbiamo conservare, curare. Capito? Questo dono non dobbiamo metterlo nel cassetto ma conservarlo nel cuore. Lo si conserva soprattutto con la preghiera, chiedendo al Signore che ci dia la forza di andare avanti, grazie allo Spirito Santo che abbiamo ricevuto. Il Signore ci ha detto: chiedi io ti darò, ma noi ci dimentichiamo di chiedere, di pregare. E noi sappiamo che chi “chi nu cianze no tetta”». (La citazione è di un antico proverbio genovese che allude al neonato che se non piange non succhia il latte, l’espressione fa esplodere i ragazzi in una risata).
Pregare è insistere perché il Signore ci ascolti e ci dia la forza di andare avanti. La seconda cosa importante è l’amicizia tra voi: perché nella Chiesa non siamo "io solo", io e Dio, siamo tutti noi in comunità e questa bella amicizia che state facendo è una cosa che deve andare avanti. Coraggio e avanti: preghiera e vita comunitaria. Significa essere generosi: comunità è darsi all’altro. Dicono che la generosità non è una virtù genovese, non so, ma lo dicono della generosità dei soldi», (e fa il gesto di sfregare pollice e indice..I ragazzi ridono) Anch’io dalla parte materna ho sangue genovese, capisco bene. Occorre essere generosi sempre, aiutare gli altri e vivere in comunità. Capito? E adesso vorrei dare la benedizione a tutti voi e preghiamo prima la Madonna tutti insieme».
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Lo Spirito Santo è l’energia di luce e di cuore con cui Cristo mantiene la Sua presenza. Quando Gesù ascese al cielo, fece questa promessa: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Con la Pentecoste compì pienamente la sua promessa con l’effusione dell’energia della sua vita divina, che è l’amore di Dio in persona: lo Spirito Santo, la terza persona della Trinità. I doni dello Spirito Santo sono delle realtà stupende, che ti aiuteranno nella vita.
Ecco i sette doni:
- il primo dono è la sapienza, che ti fa scoprire quanto è buono e grande il Signore e, come dice la parola, rende la tua vita piena di sapore, perché tu possa essere, come diceva Gesù «sale della terra». Il sale è ciò che da sapore ai piatti!
- poi il dono dell’intelletto, così che tu possa comprendere in profondità la Parola di Dio e la verità della fede;
- quindi il dono del consiglio, che ti guiderà alla scoperta del progetto di Dio sulla tua vita;
- il dono della fortezza, per vincere le tentazioni del male e fare sempre il bene, anche quando costa sacrificio;
- viene poi il dono della scienza, non scienza nel senso tecnico, come è insegnata all’università, ma scienza nel senso più profondo, che insegna a trovare nel creato i segni le impronte di Dio, a capire come Dio parla in ogni tempo e parla a me e a te;
- un altro dono è quello della pietà, che tiene viva nel cuore la fiamma dell’amore per il nostro Padre che è nei cieli, in modo da pregarLo ogni giorno con fiducia e tenerezza di figli amati; di non dimenticare la realtà fondamentale del mondo e della mia vita: che c’è Dio e che Dio mi conosce e aspetta la mia risposta al Suo progetto;
- il settimo e ultimo dono è il timore di Dio. Timore di Dio non indica paura, ma sentire per Lui un profondo rispetto, il rispetto della volontà di Dio che è il vero disegno della mia vita ed è la strada attraverso la quale la vita personale e comunitaria può essere buona; è il desiderio di fare il bene, di fare la verità, di fare la volontà di Dio.